mercoledì 8 aprile 2009

La Zecca e la Zanzara

Forse è solo per masochismo, presente comunque in ciascuno di noi in dosi differenti.
O forse è che alle 7 di sera in macchina ho voglia di sentire la radio parlata e non le solite canzonette.
Fatto sta che spesso mi trovo ad ascoltare "La zanzara", la trasmissione di Radio 24 condotta dal genio dell'etere, Giuseppe Cruciani (basta vedere la foto per capire il soggetto).
Già dal titolo, nell'idea del conduttore il programma si dovrebbe connotare come "scomodo", "fastidioso" per il cosiddetto potere. Non allineato.
Peccato che ascoltandolo, anche solo per dieci minuti, ci si accorga di quanto sia banale, allineato e ligio alla vulgata maggioritaria.
L'allievo dell'elefante Ferrara (anch'egli titolare di una trasmissione la mattina sempre sulla stessa radio) con un cultura malferma, un accento romanesco strascicato e il tono di chi la sa lunga, discetta dei temi del giorno con alcuni bersagli preferiti: Di Pietro, Travaglio, i "giustizialisti", l'antipolitica e tutto quanto rappresenti la società civile non intruppata negli schemi dei partiti e della "casta".
E' imparziale quanto lo è Vespa, cioè zero, anche se molti ascoltatori (ci sono o ci fanno?) esordiscono nei loro interventi in diretta complimentandosi per un inesistente equilibrio.
Come il suo concorrente Forbice, che da anni su Radio 1 alla stessa ora "zappa" letteralmente gli ascoltatori non allineati, Cruciani irride chi non si attiene al compitino o esce dal solco di quanto le reti unificate RaiSet diffondono a piene mani da mesi a questa parte.

E' ovvio che il conduttore (o il conducente) gioca da una posizione di forza e Cruciani questo vantaggio lo sfrutta a piene mani per disinnescare con stratagemnmi vari gli interventi scomodi di ascoltatori intelligenti.
Curioso anche il comportamento con gli ospiti: sempre gli stessi, e tutti di quella fascia cosiddetta "cerchiobottista" che non disturba nessuno, si dà un tono intellettuale e passa per "molto intelligente".

C'è un lato positivo, però. Il fenomeno Cruciani dovrebbe confortare i giovani aspiranti giornalisti radiofonici attualmente disoccupati: se uno come lui può condurre una trasmissione su un network nazionale, allora c'è davvero posto per tutti.

1 commento:

  1. Lo ascolterò, ma già so che se è allievo di Ferrara non potrà mai essere imparziale.

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