venerdì 3 aprile 2009

L'estate che fu e che sarà

Entra dal finestrino della macchina in corsa.
La respiri camminando di fretta.
Si appoggia sulla pelle e trasforma il maglione in un'armatura pesante.
E' l'aria d'estate, quella che oggi è tornata a girare dopo un inverno finalmente freddo e gagliardo.
Il profumo arriva anche qui, tra i fondi bassi della pianura e riaccende ricordi, attese...
Ti vengono alla mente vecchi amici di estati del tempo che fu. Si infittisce il chiacchiericcio con quelli che non hai mai perso di vista, di penna, di tastiera. I progetti sono meno remoti e la leggerezza allontana la nebbia che circonda il dovere.
Anni fa non si smetteva mai di pensare all'estate. La scuola era troppo leggera per coprire la luce del sole d'agosto, i ricordi della vacanza precedente e le aspettative di quella futura.
Oggi è invece buio fitto in quei mesi d'inverno, quando il lavoro è una tenda nera-coprente.
Ci basta però un vento leggero, di tramontana anche, per squarciare la stoffa e far entrare nuovi raggi e antichi respiri.

1 commento:

  1. Ti dirò, riesco a pensare all'estate anche a dicembre, anche solo per una tensione ideale che non riesco a sopire a suon di mojito, che pure non mi faccio mai mancare.
    bello questo tuo post, specie oggi col sole e l'aria calda a far sognare.

    RispondiElimina