Da segretaria dell'affiliato alla P2 (tessera n. 1819, Berlusconi aveva la 1816), la signora Costanzo ha scalato tutto lo scalabile dell'etere.
Oggi la troviamo a condurre "uomini e donne", "c'è posta per te" e "amici", ovviamente amici suoi, di Mario de Filippi.
Un prezzemolo che neanche il Pippo Baudo degli anni '80 avrebbe eguagliato.
Il problema è che l'incremento della sua presenza è inversamente proporzionale alla crescita di qualità della tv.
La signora è la principale responsabile dei filoni più deleteri che negli ultimi anni ammorbano il piccolo schermo: la famosa "tv del dolore", con c'è posta per te, la tv caciarona, volgare e ignorante di "Uomini e donne" e quella finto-giovane di Amici. Tre filoni dai quali oggi la tv generalista attinge a piene mani, brancolando in un vuoto totale di idee e di cultura.
Un tratto accomuna tutti e tre i programmi: l'assoluta mancanza di talento dei suoi protagonisti-partecipanti. Ci sono i tronisti (basta la parola per mettere mano alla pistola), ma pure i nevrastenici di Amici restano comparse impalpabili, che potranno esibirsi in qualche sagra di paese e tra qualche anno nessuno ricorderà più. Si dirà: ma quello non ha vinto San Remo? Certo, ma cos'è San Remo se non una mega sagra di quel paesone arretrato che è l'Italia?
Sfuggono, almeno a me, i motivi per i quali tanti concittadini seguano con ascolti record tanta spazzatura.
Poi, però, analizzando il percorso delle televisioni nazionali negli ultimi 15 anni, ci si accorge che tutto torna: la tv come grande anestetico, il piccolo schermo che ogni giorno ti spegne un neurone e ti dice anche come pensare.
Più che il controllo dei telegiornali, che comunque c'azzecca, è qui che la vulgata dominante sta vincendo alla grande: pensa poco, il meno possibile, non faticare per capire cosa succede intorno a te, perché non serve: puoi vincere anche senza nessuna qualità. Nessuna fatica è necessaria.
Al limite rifatti le tette, urla ogni tanto e vai a porto Cervo una settimana pagando a rate.
L'importante è restare amici.
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