giovedì 25 gennaio 2007

Via! Bettino Craxi

Brutta cosa l’amnesia.
Dimenticare i fatti e il passato, però, per ricostruirli a proprio uso e consumo è ancora peggio.
Oggi è di moda chiedere una via, una targa, una medaglia, un gagliardetto per il pregiudicato Bettino Craxi.
A destra, al centro, a sinistra.
A riprova che con la cosiddetta Unione è cambiato poco rispetto al Casino delle libertà.
Anzi, a sgomitare per riabilitare il “vecchio leader socialista”, è soprattutto l’ufficio sinistri.
“Grande statista…”, “Riformista incompreso…”, “Politico di grande spessore…”.
Peccato che il grande esule sia stato condannato in VIA DEFINITIVA per tangenti. E sia morto non esule, ma LATITANTE.
Craxi è quello del debito pubblico decuplicato in pochi anni, della politica spettacolo senza nessun contenuto, delle riforme fasulle mai realizzate. E’ quello che la notte di San Valentino convocò il consiglio dei ministri in fretta e furia per approvare il decreto costruito su misura per il suo amico Silvio. E’ quello che nel partito aveva figuri come De Michelis, Martelli, La Ganga e tanti altri bei reperti dei favolosi anni ‘80.
E’ quello che in pochi anni ha affossato e disintegrato per debiti un partito centenario e glorioso, facendo diventare la parola “socialista” sinonimo di ruberie e tangenti.
Oggi chiedono una via per Craxi.
E domani?
Un viale per Poggiolini, grande scienziato e geniale esperto di marketing sanitario.

martedì 9 gennaio 2007

Notizie in naftalina

Ci sono scadenze nelle quali il tasso di luoghi comuni e di già visto nei tg nazionali subisce un’impennata indecente.
Periodi nei quali il già bassissimo livello dell’informazione televisiva sprofonda ancora più in basso (si è possibile anche questo).
Sono le “feste comandate”, che vede le italiche genti fare tutte, più o meno, le stesse cose. Almeno a sentire i mezzi busti dei tiggì.
E via con gli stessi servizi, confezionati almeno 15 anni fa e aggiornati solo modificando il riferimento all’anno in corso.
Ecco allora, sotto natale, il pezzo di costume sulle tipologie di regalo che “vanno di più”, sui menù della cena della vigilia, del pranzo di Natale e del cenone di capodanno.
Oppure l’intervista al “nutrizionista” che calcola le calorie e ci suggerisce cosa mangiare per non appesantirci (pare che cotechino e zampone non siano esattamente dietici e che l’insalata sia più leggera del mascarpone con la panna).
Ma impazza anche il parere del cuoco (Vissani spunta ovunque) che dà le ultime indicazioni su una ricetta strampalata e immangiabile.
Tra il 28 e il 31 dicembre via al servizio di nera sul sequestro dei botti tra Napoli e Palermo, con l’elenco dei nuovi nomi dei fuochi più pericolosi (ma chi li darà poi ’sti nomi ai fuochi?)…
Il 1 gennaio puntuale come il capodanno il servizio su come si è festeggiato nel mondo, da Sydney a Rio de Janeiro, e il resoconto dei mutilati e invalidi da botti (coglioni immensi).
Nei dintorni dell’epifania entra in scena il controesodo, con i milioni di italiani sulle strade (ma chi li conta, i casellanti?), ma anche il trainer o il solito nutrizionista che dispensa suggerimenti per rientrare “nel peso forma” dopo gli “eccessi culinari” delle feste.
Meno male che oggi è il 7 gennaio. Torna l’informazione di qualità….