martedì 23 giugno 2009

Un mese e passa senza blog

Più di trenta giorni senza scrivere una riga sul blog. Mancanza grave, mancanza da non ripetere, solo che di fronte a milioni di possibili cose da dire, da commentare e da scrivere si manifesta una vera e propria paralisi.
Pensieri che, come sull'A14 in agosto, stanno fermi e non vanno né avanti né indietro.

La rivolta democratica in Iran di giovani coraggiosi e disarmati è un'altra pagina di umanità bella, fiera e troppo spesso abbandonata.
La vomitevole vicenda di Al Pappone, come lo ha battezzato Travaglio, offre spunti (e sputi) ogni minuto. Mancava solo Scondinzolini e il quadretto è completo.
Delle elezioni appena concluse, mi interessa il giusto. Cioè molto poco. I numeri hanno detto che l'Italia ama i legaioli e odia tutto quello che è diverso da se, non si fa spaventare dalle miserevoli vicende del premier, viaggia a fari spenti verso il baratro. L'unica salvezza è saltare dal treno prima che si schianti.

Io ce l'ho una piccola consolazione.
In questi giorni stanno prendendo il via le celebrazioni del 40° anniversario dello sbarco sulla luna. E ci sarebbero milioni di spunti su cui discettare: il coraggio delle sfide impossibili, la fede laica nelle capacità e nell'intelligenza dell'uomo, la forza di superare barriere e confini.
Quello che più mi piace, però è l'immagine che ci hanno lasciato quei coraggiosi dell'Apollo 8, qualche mese prima che l'Apollo 11 si posasse dolcemente nel Mare della Tranquillità.
In quella missione, nei giorni di natale del 1968, Jim Lovell (lo stesso dell'Apollo 13), Frank Borman e William Anders non si posarono sul suolo lunare.
Ma furono i primi a lasciare l'orbita terrestre e a compiere numerose orbite intorno alla luna. I primi a lasciarsi alle spalle "casa".
Fu proprio al quarto giro di luna che, casualmente, anziché rivolgere lo sguardo in basso, videro dall'oblò la terra che sorgeva. Una palla azzurra e bianca in mezzo al nero dello spazio. Una creatura viva. Unica.
Nessun uomo l'aveva mai vista così prima.
Molti uomini non sembrano vederla così neppure adesso.

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